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Una sola fotocamera con un solo obiettivo

Ovvero, la scelta del giusto obiettivo.

In pittura, la tecnica influisce sempre su tre cose fondamentali: risultato, estetica e stile. Scegliere un tipo di pennello piuttosto di un’altro, un tipo di colore, olio piuttosto che acrilico, o magari tempera… influiscono inesorabilmente sul risultato, è ovvio. Il fotografo non ha di questi strumenti così economici, per cui difficilmente cambia l’attrezzatura con cui lavora, e si deve destreggiare tra obiettivi e macchine fotografiche. Normalmente un pittore che decide la prossima opera, stabilirà fin da subito il tipo di percorso e sarà inesorabilmente segnato fin da quando compra i colori e i pennelli. Succede anche a noi fotografi quando si compra un obiettivo o si decide di usare Canon o Nikon o Lightroom o Capture One, HP5 o Tri-x (non angustiatevi voi delle nuove generazioni, se non sapete che sia HP5 e Tri-x, se avrete voglia di capire in fondo la fotografia, lo potete ancora scoprire) o qualsiasi altra diavoleria. Forse in fotografia, le differenze tecniche non scaturiscono differenze così marcate come in pittura: un acquerello è enormemente diverso rispetto a un olio, una differenza così estrema nessuna scelta tecnica in fotografia si può rivelare tale! Ma la fotografia è molto più vincolante e normalmente chi ha Canon non ha anche Nikon o viceversa. Quindi, al momento che ho la macchina X con i miei tre o quattro obiettivi, quello rimane… di solito. Fanno eccezione quelle persone che possono spendere soldi a piacimento. Vabbè, però per chi non può permettersi certe cose, può sempre noleggiare qualcosa di ganzo per provare una cosa nuova. La cosa che ci consola è che anche chi ha sette corredi esce con una sola macchina alla volta, massimo due. Per cui la scelta dell’obiettivo giusto o in negozio o dentro la propria borsa ci sarà sempre! Altra cosa in cui personalmente trovo conforto, è che anche chi ha tanto, di fatto esce sempre con quello che gli torna più congeniale, a prescindere di quello che ha lasciato chiuso dentro il mobile. Personalmente non sono di quei fortunati che hanno certe possibilità, ma mi sono ritrovato a avere oggetti che non usavo mai. C’è chi se li tiene, c’è chi se ne libera per scegliere solo quello che effettivamente usa.

È pertinente quindi ragionare sopra le proprie scelte. Ogni fotografo e ancor più ogni fotoamatore, si chiede sempre: saprò scegliere l’obiettivo giusto? Sicuro che non spenderò male i miei soldi? Che faccio se poi spendo per un oggetto costoso e per un motivo o per un’altro non mi ci trovo? Se si hanno certi timori, forse meglio passare alla pittura! Ma non è una questione di perseveranza o di qualità legata agli obiettivi o cose del genere. Di fatto è una crescita. Chi ha un po’ di attività professionale o amatoriale sulle spalle spesso capita di riflettere, per capire le proprie scelte o per giustificarle. Chi è alla ricerca dell’obiettivo giusto, quello che usandolo ti fa liberare la propria creatività è giusto che si informi, ma come pensare? Chi te lo dice cosa comprare?

La mia intenzione non è assolutamente quella di fare la lista degli obiettivi che devono essere comprati, né tanto meno erigere come Re incontrastato delle ottiche fotografiche questo o quell’obiettivo. La mia ambizione è quella di far pensare a come scegliere il proprio obiettivo e francamente è un bel po’ complicato.

Per tanti l’obiettivo zoom è l’obiettivo che offre la risposta giusta per tutte le esigenze e che riesce a superare ogni ostacolo in tempo reale con un solo elementare movimento del polso. Ma non sempre i fotografi si pongono la domanda nei termini di pura efficienza e rapidità e il buon vecchio concetto di “rapporto prezzo/qualità” che i più danno agli zoom, qualcuno lo trovano nei fissi. Come mai? Diciamo che fondamentalmente le priorità di qualcuno, non sono le stesse di qualcun’altro.

L’approccio alla fotografia di ogni fotografo è sempre diverso, ma quello che ognuno cerca sono sempre le stesse cose: un modus operandi più naturale possibile da una parte e l’obiettivo che abbia il giusto stile dall’altra. Questo per il fotografo è come avere trovato il giusto pennello e il tubetto del colore adatto… Il fotografo, nella scelta della propria attrezzatura, dovrebbe cercare e possibilmente trovare, quella cosa che serve per creare opere e non la scusa per fare foto

 Quindi, il modus operandi: la cosa più istintiva è la vecchia guerra tra zoom e ottiche fisse, ma non di rado occorre inserire anche ottiche luminose o ottiche compatte, zoom con corta escursione, ma luminosi o con escursione lunga, ma scarsamente luminosi. con pericolosissimi intrecci di parole e complicatissime interpretazioni di esigenze ognuna diversa. Di fatto i fissi che non sono troppo luminosi, sono anche piuttosto compatti, mentre i fissi luminosi sono piuttosto pesi e ingombranti. nel campo degli zoom, sono pochissimi quelli piccoli, anche se molto diffusi perché particolarmente economici. Per il resto si suddividono tra quelli grossi e luminosi o grossi con un’escursione più ampia. Quelli piccoli di solito hanno limiti importanti, perché di solito sono poco luminosi e con poca escursione. Ovvio che qualsiasi sia la nostra preferenza occorre rinunciare a qualcosa: o si ha un fisso piccolo leggero, ma scarsamente luminoso o si ha un fisso molto luminoso, ma grosso e pesante. O si ha uno zoom luminoso, ma con poca escurzione focale o si ha uno zoom con un’escursione lunga, ma sostanzialmente buio. Ma tutto insieme in un’unico obiettivo, non si trova quasi mai. In sostanza, per un sistema full frame, anche mirrorless, dimenticatevi un 24-120 f2,8 oppure un 35mm f1,4 da 350 grammi più corto di 10 cm. Naturalmente questo principio vale anche per sistemi a obiettivi intercambiabili con sensori più piccoli. Naturalmente tutto sarà rapportato. Per quanto l’ingegneria di questi formati permetta di prendersi delle libertà, rimane sempre l’idea che obiettivi con prestazioni per sistemi aps-c o micro 4/3, le dimenizioni sono comunque ragguardevoli.

Adesso stile: tutto quello che fa parte delle caratteristiche intrinseche dell’obiettivo che non necessariamente deve essere il migliore. Lettura delle ombre, colore, gamma dinamica, plasticità… non sono caratteristiche legate alla pura qualità della lente, ma insieme ne danno il giusto carattere. La fotografia non è una corsa di macchine dove vince al più performante. Il migliore obiettivo zoom del mondo potrebbe non andarmi bene, perché magari preferisco un fisso. Ma in fondo è anche una questione di gusto del fotografo.

Capire qual’è la fotografia desiderata non è che un primo passo e è proprietà privata di ognuno di noi. Chi adora il reportage e street preferirà ottiche più larghe, chi fa ritratti di certo il mediotele è quello che andrà a cercare! Il fotografo naturalista usa i supertele… Però, fatta questa scrematura, l’approccio è sempre diverso e magari uno preferisce i fissi agli zoom, qualcuno fa i ritratti con un 85mm e un’altro con un 135mm, lo streeter che va in giro con un 28mm, e l’altro con il 35… Molti tirano alla qualità assoluta, qualcun altro pretendere compattezza, altri l’ergonomia di uno zoom, altri chissà che?

Alla fine come faccio a capire se ho trovato l’obiettivo giusto? Con il senno di poi basta fare così: porsi la domanda “Come mi trovo con questo obiettivo?” Se la risposta è “Bene!” con il punto esclamativo e se rimane attaccato alla macchina quasi sempre, quello è l’obiettivo giusto per noi. Se il bene è a denti stretti, lo si apprezza ma ha sempre qualcosa che non va: o è grosso o è poco luminoso o è troppo peso o chissà che, allora è un obiettivo che si usa ogni tanto e basta. Se ancora siamo alla ricerca… non è facile dare risposte adeguate. Forse si dovrebbe ipotizzare di avere una bilancia immaginaria, e mettere da una parte quello che si vuole dall’altra quello che non si vuole e vedere da che parte va… Ma non è facile indovinare senza prima provare.